Otoplastica
È l’intervento che corregge le orecchie a sventola, difetto sempre congenito e frequentemente ereditario. Le funzioni delle orecchie sono perfettamente integre, ma la loro forma genera complessi psicologici fin dalla tenera età. Per i bambini, ad esempio, le orecchie ad ansa non sono in genere un problema: riescono con una certa ironia a scherzarci sopra con i compagni di scuola o di gioco.
Con l’età, invece, l’imperfezione può diventare un complesso. Le bambine se lo pongono già attorno ai 10 anni, i ragazzi verso i 15. L’adolescenza è una fase di grande incertezza: il fisico si trasforma e diventa quello di un adulto, muta il carattere, cambiano i rapporti con i coetanei e si ha il desiderio di piacere.
La correzione di un difetto, soprattutto se è molto evidente, serve a tenere sotto controllo disagio e insicurezza.
Per quanto riguarda gli adulti invece, esistono diversi tipi di motivazioni: per alcuni l’otoplastica è uno dei tanti interventi estetici a cui ricorrere per sentirsi più gradevoli; altri, dietro l’ansia di cambiare nascondono problemi più importanti legati alla personalità: per esempio non riescono ad accettare la propria immagine. E non occorre che l’imperfezione sia molto evidente: alcune persone si rivolgono al chirurgo anche quando il difetto è quasi impercettibile.
COME RISOLVERE QUESTO PROBLEMA?
L’unico modo di risolvere il problema è un semplice intervento chirurgico che si chiama otoplastica. Si può eseguire a qualsiasi età, ma è preferibile rimandarlo almeno dopo i 7-8 anni, quando il padiglione è già sufficientemente sviluppato.
Le orecchie ad ansa (dette comunemente a sventola) sono uno dei difetti estetici più diffusi: i padiglioni auricolari sono un po’ troppo sporgenti e distanti dalla nuca. La causa è la mancata formazione della piega (antelice) che, normalmente, permette all’orecchio di restare più attaccato alla testa; oppure l’eccessivo sviluppo della conca, la cavità a forma di imbuto che si trova nella parte media del padiglione.
INTERVENTO
Viene normalmente eseguito con un’incisione sulla piega retroauricolare. Viene quindi scollata la pelle dalla cartilagine che può essere modificate sia nella forma sia nella dimensione Nella tecnica che utilizziamo più frequentemente si comincia con una piccola incisione che viene praticata nel solco posto dietro l’orecchio. Si asporta una losanga di pelle e si accede così alla cartilagine che è la struttura di cui si deve modificare la forma. A questo punto è possibile ricreare la piega mancante (antelice) e operare le opportune modifiche per ottenere un risultato gradevole e naturale togliendo, se necessario, le parti di cartilagine in eccesso.
La nuova forma viene stabilizzata con dei punti interni ; infine l’incisione viene chiusa con dei piccoli punti di sutura.
Procediamo quindi alla medicazione per immobilizzare l’orecchio nella nuova forma, e al bendaggio con una fascia elastica che andrà tenuto per una settimana. I punti cutanei vengono rimossi dopo una settimana e la cicatrice sarà in poco tempo praticamente invisibile.
ANESTESIA
Locale o generale. L’otoplastica può essere eseguita in anestesia locale, ambulatorialmente o in day hospital è ha una durata totale di circa un’ora. Ciò significa che è possibile fare ritorno a casa subito dopo l’intervento o dopo poche ore di osservazione. Intervento “ambulatoriale” non vuole dire eseguito in ambulatorio ma si riferisce al fatto che non è necessario un ricovero; deve però essere praticato in una struttura idonea dotata di una efficiente sala operatoria. Nei bambini e talvolta negli adolescenti è invece più opportuno praticare l’intervento in anestesia generale con un giorno di ricovero.
DURATA DELL’INTERVENTO
Un’ora e mezza.